Traduzione di “Reassuring Info About Lead and Tampons THEY Didn’t Want You to Know” della dottoressa Jen Gunter
Gli ultimi giorni sono stati pieni di titoli sensazionalistici su uno studio che ha trovato minime quantità di piombo, arsenico e cadmio nei tamponi: nonostante la mancanza di prove concrete per preoccuparsi, molti titoli insinuavano che i tamponi sono bastoncini di morte tossici.
E sui social media, naturopati, medici di medicina funzionale, chiropratici e influencer si sono uniti gioiosamente, celebrando i presunti misfatti di Big Tampon.
Sfortunatamente, questo tipo di propaganda fuorviante è molto efficace: per prima cosa, tendiamo a confondere la ripetizione per verità, e c’è stata molta ripetizione su questo argomento. Ecco perché un giornalismo equilibrato, inclusi titoli appropriati, è cruciale per prevenire il sensazionalismo e la disinformazione!
Ma tristemente, la verità non è mai eccitante come la propaganda: per quanto riguarda i dati in questione, di solito non abbiamo confidenza con concetti come “parti per miliardo” o “nanogrammi”, quindi le minime quantità di arsenico, cadmio e piombo trovate nei tamponi non sembrano così rassicuranti come in realtà sono.
Un altro problema è che le persone spesso lottano per interpretare il rischio (la maggior parte di noi è motivata dalla paura, qualcosa che gli algoritmi dei social media manipolano molto bene), quindi solo alcuni di noi si consolano quando si rendono conto che tutti i tamponi testati avevano meno piombo della quantità permessa in una singola bottiglietta d’acqua da 500 ml!
Tutti i tamponi testati avevano meno piombo della quantità permessa in una singola bottiglietta d’acqua da 500 ml!
In realtà, quello che abbiamo bisogno di sapere è se l’uso dei tamponi modifica i livelli di questi metalli nel sangue, il che è un modo più diretto per misurare l’esposizione rispetto a sapere se questi metalli sono presenti nei tamponi.
Il fatto è che quando si discute di rischio, spesso c’è un conflitto tra i dati che abbiamo e i dati che vogliamo. Il marketing della paura fa sì che le persone spendano soldi per cose di cui non hanno bisogno e che potrebbero effettivamente fargli del male. L’approccio scientifico cerca di capire se c’è davvero un danno prima di gridare al lupo, mentre il marketing usa la paura per spingere la gente all’azione.
Due studi non hanno trovato un aumento nei livelli di questi metalli nel sangue tra chi usa i tamponi e chi no: ciò è confortante, e mentre è vero che abbiamo bisogno di più dati (abbiamo sempre bisogno di più dati!), la mancanza di un aumento dovrebbe essere visto come una buona notizia.
Esaminiamo questi studi.
Il primo proviene dallo studio BioCycle (2019). Questo rinomato studio ha seguito un gruppo di donne per apprendere la relazione tra gli ormoni riproduttivi e lo stress ossidativo. Come parte dello studio, sono stati misurati i livelli di vari metalli, inclusi cadmio e piombo, in 255 donne in un punto medio del ciclo, e non c’era differenza tra le donne che usavano i tamponi e quelle che non li usavano. Sebbene una singola misurazione non sia una risposta definitiva e lo studio non fosse progettato per rispondere alla domanda sui metalli e i tamponi, è rassicurante, specialmente considerando che il piombo impiega del tempo a lasciare il corpo e ci si aspetterebbe che si accumuli nel tempo se ci fosse un’esposizione regolare.
Il secondo studio è un abstract pubblicato dalla 34ª Conferenza Annuale della Società Internazionale di Epidemiologia Ambientale (tenutasi nel 2022). Di solito non faccio riferimento agli abstract delle conferenze perché i metodi e le statistiche non sono dettagliati e i dati non sono stati sottoposti a revisione paritaria. È anche possibile che l’abstract non diventi mai un articolo per una miriade di motivi. Tuttavia, dato che abbiamo così pochi dati e questi risultati provengono da uno studio più ampio che ha portato a numerose pubblicazioni vagliate in riviste sottoposte a revisione paritaria, incluso un articolo che esaminava i fattori di rischio per i livelli di metalli nel sangue, ritengo sia valido includerlo.
Questo secondo studio ha analizzato i dati di 1.644 partecipanti afroamericane nello studio di Ambiente, Stili di Vita e Fibromi (SELF) a Detroit, Michigan. Gli investigatori hanno misurato i livelli ematici di molti metalli, inclusi arsenico, cadmio, piombo e zinco. Hanno confrontato i risultati delle donne che usavano tamponi con quelli che non li usavano.
L’abstract ha mostrato nessuna differenza nei livelli ematici di arsenico, cadmio o piombo, indipendentemente dall’uso dei tamponi. In effetti, dei metalli testati, solo tre hanno mostrato una differenza tra chi usa i tamponi e chi non li usa:
I livelli di zinco nel sangue erano leggermente inferiori tra chi usa i tamponi. Questo è un risultato rassicurante perché gli investigatori hanno trovato livelli di zinco più alti del previsto nei tamponi analizzati nello studio originale.
In un sottogruppo testato durante l’uso dei tamponi, l’uso di tamponi era associato solo a livelli elevati di cromo nel sangue di 0,15 microgrammi/litro (mcg/L). Il cromo dovrebbe essere < 1,4 mcg/L, quindi questo aumento sembra improbabile che abbia un significato biologico.
Per le persone preoccupate per il carico cumulativo di arsenico, cadmio e piombo: attualmente non ci sono prove che l’uso di tamponi sia un fattore contribuente. Potrebbe questo cambiare nel tempo? Certamente. Quello che sappiamo su qualsiasi prodotto o medicinale può cambiare mano a mano che la scienza fa progressi.
Un singolo articolo raramente significa tutto; piuttosto, è un pezzo di un puzzle, e indovinare l’immagine finale senza tutte le parti è sbagliato. Purtroppo, questo messaggio non funziona con i social media e gran parte della stampa, quindi titoli ad effetto e studi fuori contesto o volutamente mal interpretati saranno per sempre ottimo materiale per i video di TikTok e i reel di Instagram.
Attualmente, non ci sono prove che i tamponi contribuiscano al carico biologico cumulativo di arsenico, cadmio e piombo.